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"...Attorno al 1180 il nobile Galgano Guidotti si ritirò a vita penitenziale sul Monte Siepi. Dopo la canonizzazione (1185), una comunità cistercense francese si insediò sul monte fondandovi una piccola chiesa romanica a pianta circolare. Solo successivamente, tra il 1218 e il 1288, nacquero l'Abbazia di San Galgano e l'annesso Monastero, che acquisirono rapidamente potere e importanza. La rovina iniziò nel Cinquecento, fino ai crolli del campanile e delle volte avvenuti nel XVIII secolo. Nel 1789 l'edificio fu sconsacrato e definitivamente abbandonato. Come le altre abbazie dell'Italia centrale, San Galgano presenta strette connessioni con i modelli francesi per l'accentuato verticalismo e per la nitida definizione dei volumi.
Meravigliosa per la sobrietà formale che la caratterizza, l'Abbazia deve molto del suo fascino all'assenza del tetto e alla posizione isolata al centro di una piana. Il progetto illuminotecnico si inserisce nell'ambito di una precisa volontà di valorizzazione del luogo, ora sede di concerti e manifestazioni musicali, attraverso un'adeguata composizione di effetti luminosi che restituiscono la stessa maestosità che l'Abbazia assume durante il giorno con la luce naturale. La pregevole articolazione delle masse murarie e l'eleganza delle linee architettoniche che sembrano, per l'assenza del tetto, protendersi verso il cielo, sono state esaltate attraverso la scelta di apparecchi incassati a terra. L'illuminazione dal basso verso l'alto e con un effetto "a radenza" sottolinea e contiene i confini e le linee murarie dell'Abbazia, permettendo una sottolineatura luminosa che va sfumando nell'oscurità della campagna circostante..."