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Identità e riconoscibilità I volumi esistenti si espandono fino a deformarsi e ad invadere gli spazi circostanti Nell’ambito del progetto di riqualificazione, dalla Piazza Brunelleschi, al nuovo edificio sulla stessa piazza, alla rivisitazione del volume dell’attuale Biblioteca sulla Via degli Alfani, la proposta progettuale ricerca l’obiettivo fondamentale di attuare una estrema caratterizzazione di tutti i volumi in maniera da infondere la massima riconoscibilità e rappresentatività sia alla Biblioteca, che a tutte le diverse funzioni universitarie connesse. In questo ambito si colloca naturalmente, con una funzione fondamentale di raccordo e completamento anche la piazza, che si piega, si abbassa e si incurva, solcata da un reticolo di riferimenti, di emergenze e incisioni che preludono e rimandano agli elementi dominanti preesistenti (la Rotonda e la Cupola) e proposti, in una continua dialettica. La rielaborazione e rivisitazione dei corpi esistenti, a partire evidentemente dal nucleo centrale su Via degli Alfani, si espande pervadendo e deformando tutte le superfici che vengono così ad assumere una nuova connotazione plasmata dalla forza delle nuove priorità. La biblioteca si apre così su Via degli Alfani, il taglio che lacera i volumi si inclina per lasciar vedere il forte richiamo alla cupola di Santa Maria del Fiore, la copertura trasparente rialzata, dei volumi emergenti, si separa accentuando la dinamicità dei nuovi spazi. Il nuovo edificio per i dipartimenti sulla piazza Brunelleschi si allarga, in maniera esattamente opposta a quanto avviene oggi, per creare un effetto di prospettiva accentuata verso l’ingresso al cortile (e da lì alla biblioteca) e quindi dare il maggior risalto possibile, e la maggior riconoscibilità, al vero varco interno - esterno. Il cortile grande funge da elemento di raccordo e al tempo stesso è attraversato da flussi che mettono in diretto collegamento i due estremi del complesso.     Continua... 

Unitarietà Tutte le diverse parti, ognuna con una sua autonomia, sono legate da un unico criterio organizzativo che vincola le forme architettoniche ed i rapporti con l’intorno. Si attua un coinvolgimento totale tra le diverse superfici, volumi e ambiti di intervento, che, legati da un unico filo conduttore, esaltano la nuova identità come un unicum estremamente riconoscibile e qualificante. L’unitarietà ed il forte legame tra le diverse parti è infatti un assioma insuperabile che ponendosi in antitesi al preesistente vuole imporre un segno forte e tangibile. La trama rieditata, frammentata e ricomposta, del mosaico tra superfici trasparenti e pannellature in pietra, che condiziona i prospetti sulla Via degli Alfani è la stessa che ricuce le vibrazioni della superficie concava della piazza e che chiude gli slanci del nuovo volume sulla Piazza Brunelleschi. Le ampie superfici vetrate si raccordano idealmente, in una continuità spazio temporale, dalla veloce pensilina a sbalzo sulla piazza, alla copertura ondulata che trafigge il cortile grande, ai setti curvilinei che cingono i diversi ambienti interni. La logica dell’incontro – scontro tra nuove volumetrie proposte e recupero e riacquisizione degli spazi esistenti, compresi corpi scala e ascensori, talvolta anche protuberanti sull’esterno, crea un continuo processo di frizione ed esaltazione tra vecchio e nuovo. Si accentua così, ora la forza dell’unica superficie curva preesistente della Rotonda che pervade l’intera piazza, interrompendo i piccoli flutti radenti dei movimenti di acqua, ora la sorpresa di riscoprire l’equilibrio del cortile grande sospinti al suo interno da una specie di avvicinamento progressivo e forzato lungo lo slancio della pensilina, ora la razionalità di elementi ortogonali all’interno di spazi curvi e dinamici nell’atrio della biblioteca. L’unicità di intenti e la continuità del linguaggio architettonico vogliono riconfigurare i rapporti dell’intera area estesa ben oltre i limiti della piazza e della biblioteca, ponendo le basi per la creazione di un polo addensante e riqualificante. Forte riferimento alle emergenze storico – architettoniche caratterizzanti l’area. Tutto il complesso è percorso da linee ideali di flusso che si rifanno alla cupola di Santa Maria del Fiore e alla Rotonda. L’edificio si apre verso la cupola Il nuovo complesso si propone senza incertezze e mezzi termini in diretto rapporto con le fortissime emergenze: la Grande Cupola di Santa Maria del Fiore, vero e proprio simbolo di Firenze, quasi incombente su ogni squarcio libero verso il cielo, la Rotonda dello stesso Brunelleschi e il complesso degli edifici “minori” a cominciare dai cortili inglobati nel progetto fino agli edifici che si affacciano sulla piazza. Ognuno di questi elementi lascia un segno indelebile modellando i nuovi insediamenti, che seppur nel tentativo di scardinare dalla base la logica della maglia ortogonale romana, si piegano a sottolinearne la forza. Si vogliono così proporre in maniera estremamente evidente nuovi scorci e scoperte, sia per chi anche solo casualmente si trovi ad attraversare l’area sia per chi si addentri fino al cuore della biblioteca. Il nuovo ingresso alternativo proposto dalla Via degli Alfani, si propone proprio di colpire sia lo sguardo che l’immaginazione, offrendo una reale rivelazione di fronte all’improvviso liberarsi della vista fino alla maggiore dimensione della cupola. L’attraversamento della piazza, con i nuovi rapporti volumetrici e l’allargamento dello spazio verso l’ingresso al cortile, crea un dinamismo inusuale con un continuo rimando tra i diversi fronti contrapposti. La riapertura dell’ingresso della Rotonda del Brunelleschi direttamente sulla Piazza, vuole sottolineare, con la massima decisione, un punto focale che bilancia e compensa, in un equilibrio generale, i lati opposti. La presenza del monumento rinascimentale, con tutti i suoi contenuti e riferimenti intellettuali, non può che essere in accordo e simbiosi totale; Il nuovo percorso al di sotto del cortile grande, con l’ampia apertura vetrata di copertura, apre un flash liberatorio non appena si lasci il parcheggio interrato per addentrarsi verso la biblioteca. Infine l’accesso alla corte interna, trovando conferma alle linee curve ormai acquisite, e catturando l’attenzione sulla grande copertura vetrata ricadente verso l’interno, offre la certezza di essere “arrivati” ma contestualmente sapere da dove vengono gli elementi caratterizzanti essenziali. Riqualificazione architettonica Recupero dei volumi esistenti con riutilizzo di tutte le strutture verticali ed orizzontali, tutti i percorsi di collegamento esistenti (scale e ascensori) Il progetto si propone di recuperare tutti i volumi esistenti riutilizzando le strutture verticali e orizzontali inclusi i corpi scala e ascensori. Si limita pertanto la demolizione al volume dell’attuale pozzo librario e al piccolo elemento di separazione di questo dall’attuale corte. Tutte le tamponature, comprese quelle di facciata vengono rimosse o modificate per permettere di ridimensionare ogni singolo ambiente. La nuova corte, coperta, si configura in maniera completamente svincolata delle strutture attuali, e i solai di ogni livello vanno ad espandersi nelle diverse direzioni ricalcando le nuove volumetrie esterne. L’espansione dei prospetti verso l’esterno, resa possibile con la creazione di una “doppia Facciata”, riconfigura il rapporto con l’illuminazione naturale, con un gioco di aperture e tamponamenti in verticale ed un nuovo apporto di luce zenitale dalle vetrature a giunzione tra vecchio e nuovo in copertura. Lungo il lato parallelo alla Via degli Alfani, si attua una vera e propria espansione, che, oltre a permettere un consistente aumento di volume, da la possibilità di realizzare nuovi ambienti tecnologicamente svincolati da ogni preesistenza. Si mantengono i percorsi, le vie di fuga e gli accessi, compresa la rampa per l’ingresso di servizio al piano 1s e si incrementano con la creazione del collegamento ai livelli 1s, 2s e 3s tra il parcheggio interrato e la biblioteca. Il processo è naturalmente diverso per quanto riguarda il nuovo edificio sulla piazza che risponde esclusivamente a logiche di costituzione di nuovi spazi. Razionalizzazione delle funzioni e della loro distribuzione Accesso sia da Piazza Brunelleschi che da Via degli Alfani Il nuovo accesso dalla Via degli Alfani offre la possibilità di gestire la Biblioteca nella maniera più flessibile possibile: ingressi autonomi e completamente equivalenti, ingressi riservati a utenze differenziate, ingressi riservati per servizio e uscite nelle diverse direzioni. L’accesso privilegiato, come complesso universitario avviene naturalmente dalla Piazza Brunelleschi, con un primo impatto nell’atrio del nuovo edificio, all’interno del quale si trovano tutte le informazioni e assistenza necessarie per potersi orientare fin dal primo impatto. Da lì si può accedere al nuovo edificio dei dipartimenti, o, essere condotti, attraverso il cortile grande, all’ingresso vero e proprio della biblioteca, ma anche, in maniera differenziata, ad alcune sale ed aule; sia per esposizione che per lezioni e conferenze. L’accesso controllato è previsto sia per chi proviene da Piazza Brunelleschi che per chi proviene da Via degli Alfani. Corte – cervello del complesso. La consultazione come un condensato di richiami alla memoria. Da quel fulcro si diramano le emanazioni delle diverse discipline. La corte centrale della Biblioteca è il vero e proprio cervello: il piano terra, sul quale si affacciano i ballatoi dei vari livelli è letteralmente invaso da una miriade di postazioni di consultazione dalle quali è possibile risalire ai documenti e fonti ricercate, e da lì spostarsi verso l’area di interesse. L’articolazione e varietà dei diversi studi, complementari tra loro ma talvolta su binari paralleli, richiede comunque la presenza di un forte segno, anche simbolico, dell’unitarietà delle discipline umanistiche. Tale area centrale di consultazione, sotto gli occhi di tutti, sia di addetti e assistenti, di studiosi che di studenti, rappresenta proprio il fulcro coagulante delle varie discipline. Da un punto di vista strettamente tecnologico inoltre sarà naturalmente possibile collegarsi virtualmente dal centro ad ogni estremo della periferia, alle sale della biblioteca, ai dipartimenti connessi e anche a biblioteche, facoltà e dipartimenti remoti. Libri a magazzino al livello 1s e, sotto all’ex pozzo librario anche 2s e 3s (in ambienti bui e chiusi). Il criterio di massimizzazione di volumi realizzabili si applica anche e soprattutto al reperimento di locali da destinarsi all’allocamento dei volumi a magazzino che per ovvi motivi saranno collocati ai livelli di nuova realizzazione 1s, 2s e 3s. L’ accesso attuale e la creazione di nuovi, direttamente dal parcheggio interrato consentono di aggirare i problemi di sicurezza, accessibilità e normative antincendio. Sarà infatti possibile sempre e comunque accedere ai locali, sia per normale gestione quotidiana, per approvvigionamento, per manutenzioni che per emergenze da almeno due accessi distinti e contrapposti, in aggiunta alle scale e ascensori interni. La distribuzione dei libri potrà avvenire direttamente dai locali magazzino interrati alle sale di consultazione tramite piccoli elevatori. Gli spazi creati ai livelli inferiori, estremamente regolari, saranno attrezzati con scaffalature di immagazzinamento compattabili in modo da permettere il contenimento del numero maggiore di volumi (stimato 721.000). Sale tematiche, ognuna con una sua identità e fisionomia. Massima modularità e flessibilità nel dimensionamento delle varie parti nelle quali sono organizzate, ma ognuna distribuita secondo la medesima rigida gerarchia. Ingresso (dal nucleo centrale), controllo, informazione, consultazione, richiesta da magazzino o prelievo a scaffale, lettura (luce naturale controllata), riconsegna, controllo e uscita. Ogni sala tematica, nella quale è suddivisa la biblioteca, incorpora i criteri generali di impostazione. Al livello macroscopico urbanistico, si attuano diversi livelli di avvicinamento, gestione e controllo: dalla Città, alla Piazza, alle diverse aree funzionali attraverso l’atrio di accoglienza nel nuovo edificio, fino agli ingressi dei dipartimenti e della biblioteca, Al livello delle sale come singole cellule, si ripete nel passaggio dalle aree comuni di consultazione e disimpegno fino ai punti di lettura e di studio. La ripetitività, seppur nelle diverse forme assunte, conferisce un marcato senso di intuitività e padronanza degli spazi e delle funzioni con il duplice effetto di rendere estremamente pratica e funzionale la gestione e di mettere immediatamente a proprio agio il visitatore inesperto come lo studioso abituale Fin da subito, appena varcata la soglia di ingresso, si ha la sensazione di spostarsi lungo un percorso già segnato: si intravedono il guardaroba e il desk di prima accoglienza per il reperimento di tutte le informazioni necessarie, i servizi igienici e il varco per l’accesso controllato. L’affaccio nella corte offre di nuovo in maniera chiara ed evidente la possibilità di accedere alla consultazione, prepotentemente proposta ad invadere lo spazio centrale o di spostarsi direttamente ai vari ingressi, in chiara evidenza, delle varie sale. In corrispondenza dei percorsi principali di spostamento lungo le direttrici dei ballatoi, si trovano infatti i varchi alle singole sale. Superato questo ulteriore livello di avvicinamento, rappresentante il vero e proprio ingresso ai servizi offerti dalla Biblioteca, si ripete la procedura con un nuovo controllo, richiesta e finalmente consultazione dei testi di interesse. Così come la fase di ricerca da catalogo informatico nell’atrio della corte e di reperimento di informazioni può essere by passata, così una volta giunti all’interno delle singole sale sarà possibile sia accedere direttamente agli scaffali a libera consultazione, sia richiedere direttamente i testi già noti, sia accedere direttamente all’area di studio. In alternativa si potrà approfondire la ricerca con postazioni remote di consultazione dalle quali accedere all’intera banca dati. Il nodo essenziale di tutta l’organizzazione delle sale è costituito naturalmente dal desk di accoglienza e controllo, con il passaggio obbligato sia in ingresso che in uscita dove dovrà essere costantemente presente personale addetto. Il banco dovrà essere fisicamente attraversato dai visitatori, che sul lato destro di entrata troveranno anche la possibilità di informazioni e richiesta diretta di testi, provenienti anche da magazzino con apposito elevatore, mentre sul lato sinistro di uscita, potranno effettuare la restituzione per poi passare il controllo di uscita. Un elevatore separato servirà da qui a ricondurre i testi a magazzino. In prossimità di ogni ingresso, è inoltre ubicata, in diretta corrispondenza con il lato di richiesta informazioni, un’area con postazioni di consultazione, e attraverso la zona degli scaffali ad accesso diretto si potrà passare alle aree lettura. Il dimensionamento delle singole sale è stato volutamente diversificato al fine di offrire la possibilità di poterle adattare alle diverse esigenze e proporzionarle alle effettive richieste per ogni diverso campo di interesse. Le sale 1 e al livello terreno e le sale 8 e 9 al primo livello sono già pensate per essere direttamente collegate ed unificate se necessario. Parimenti i margini, delimitati da pareti trasparenti insonorizzate, sono evidentemente facilmente modificabili. Collegamento diretto al livello 1s, 2s e 3s, tra le due parti principali del complesso. Attraverso il sottosuolo del chiostro grande si mette in collegamento diretto la biblioteca con il nuovo parcheggio interrato sotto alla piazza. In tal modo si realizza: una preziosa via di fuga per le eventuali operazioni di soccorso, sia dal parcheggio verso la biblioteca che viceversa. un ulteriore accesso pubblico al livello 1s direttamente dal parcheggio accessi aggiuntivi diversificati riservati per il personale ingresso alternativo per l’arrivo nuovi testi L’analisi della situazione attuale evidenzia un totale scollamento del volume dell’attuale biblioteca che quasi scompare, rimanendo “al di là”, tanto che anche tra molti studenti non si ha la vera percezione del valore e dell’importanza che essa ricopre. Il collegamento di livelli interrati vuol essere la chiara espressione di uno sforzo di riconnettere, anche fisicamente, i due estremi di quello che si vuol far sentire come una unica entità. Molte delle cose che avvengono al di sotto del livello “zero” sono di fatto estremamente funzionali a creare questa base comune. Dal parcheggio si accede direttamente all’edificio dei dipartimenti, agli edifici della Banca, all’area di pertinenza dell’Ospedale e, al di sotto del chiostro grande, alla Biblioteca. Il percorso è abbastanza ampio da consentire il passaggio di mezzi soccorso ai tre livelli sottostrada, ma anche pensato per essere un piacevole avvicinamento pedonale con un generoso lucernaio lunga tutta le sua estensione attraverso il cortile. La copertura in vetro, concava sia longitudinalmente che trasversalmente, potrà essere mantenuta anche completamente sollevata e staccata dal terreno lasciando penetrare luce e aria e offrendo spunti visuali nuovi. Il livello 1s della biblioteca sarà collegato direttamente con l’ingresso al piano terreno per poi riattraversare nuovamente i normali percorsi di accesso e controllo. Massimizzazione dei volumi utilizzabili Nuova corte interna coperta, vero e proprio cuore centrale sul quale si affacciano direttamente tutte le 22 sale tematiche. Si da corpo così ad un unico corpo ma composto di molte sfaccettature autonome. La ricerca della massima utilizzabilità possibile delle aree a disposizione porta inevitabilmente alla creazione di una grande corte coperta con innumerevoli vantaggi: una grande superficie di base direttamente fruibile, grandi aperture sulla corte interna con un generoso apporto di illuminazione diretta, inserimenti di collegamenti verticali di grande funzionalità e capacità. I ballatoi sono tutti superfici aggiuntive che si vanno a sovrapporre a tutto vantaggio delle aree servite, così come i nuovi ascensori vetrati, direttamente accessibili, in aggiunta ai collegamenti verticali esistenti, sgravano i percorsi che si alleggeriscono così di un grosso carico. Non si tratta tuttavia di uno spazio di semplice attraversamento, dal quale si vuol fuggire, ma di un luogo essenziale, estremamente funzionale alla logica di impostazione, nel quale fermarsi a fare ricerche e a prendere conoscenza con la effettiva portata della grande biblioteca. La copertura gioca un ruolo essenziale esprimendo tutta la drammaticità di un segno che al di fuori di ogni retorica, cattura lo sguardo per proiettarlo all’esterno e da lì deviarlo rapidamente sulle tante sfaccettature interne. Demolizione dell’attuale pozzo librario e nuova edificazione degli stessi volumi con realizzazione di 3 livelli interrati La struttura portante costituita da una “foresta” di elementi verticali, le altezze libere interne e la rigidità della conformazione generale attuale impongono, al fine di raggiungere un adeguato livello di razionalizzazione degli spazi che possa soddisfare alle attuali normative in materia di prevenzione incendi, sicurezza, e, non ultimo utilizzabilità dei volumi, di procedere ad una demolizione e ricostruzione dell’attuale pozzo librario. La demolizione consente inoltre di proporre la realizzazione, con ragionevole rapporto costo beneficio, di due ulteriori livelli, al di sotto dell’attuale 1s, e di riedificare ex novo a partire dal livello più basso. Nuovi volumi in copertura con la creazione di sale aggiuntive e un locale caffetteria con terrazza panoramica Nello stesso spirito di ricerca e massimizzazione dei volumi, e al contempo, nello sforzo di offrire un ambiente piacevole ed accogliente, il progetto si allarga allo sfruttamento delle coperture, andando in parte a ri-editare il volume emergente che già caratterizza l’edificio attuale, ed in parte a ad ampliarsi, al di là della copertura della corte per dar luogo a due sale tematiche, destinate quasi esclusivamente alla lettura e allo studio. Le due emergenze si configurano come altane per estraniarsi dal contesto ed immergersi nello studio e nella concentrazione delle sale di lettura o per rapportarsi alla città e gustarne direttamente l’impatto dal livello dei tetti della terrazza panoramica adiacente alla caffetteria. Sulle coperture troveranno inoltre posto tutti gli impianti di climatizzazione, antincendio, idrico ecc.